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La Lucania

  Luigi Guerricchio

Luigi Guerricchio e' uno degli interpreti più rappresentativi della cultura lucana degli ultimi decenni.

 

Luigi Guerricchio (Matera, 12 ottobre 1932 – Matera, 25 giugno 1996) è stato un pittore lucano.

Il 12 ottobre 1932 nasce a Matera, in Via Liceo n. 52 (attualmente Via Ridola 42), Luigi Guerricchio, secondogenito di tre figli, da Antonio, umanista e medico primario dell'Ospedale Civile di Matera, e da Teresa Ruggieri. Nel 1941 inizia i primi esercizi grafici e di disegno. Il pittore Rocco Carlucci, direttore de "L'Artista Moderno", vede i suoi lavori e gli invia un album di schizzi e disegni a penna, editi dalla rivista. Produce i primi disegni, alcuni acquarelli e piccoli olii su cartone e legno; i soggetti sono quelli a lui vicini: il gatto di casa, i familiari, i paesaggi di Matera e nature morte. Nel 1943 il padre viene arrestato per ragioni politiche e successivamente, sospeso dall'incarico all'ospedale. Nel 1946 frequenta la quarta ginnasiale presso il R. Liceo - Ginnasio 'E. Duni'. Nel 1947 lo "Studio Letterario Editore - Edizioni di Letteratura e Arte" di Tolle, in provincia di Rovigo, pubblica, nel volume Poeti Italiani Contemporanei, alcune sue poesie e composizioni. Conosce Rocco Mazzarone il quale gli esprime il suo vivo apprezzamento per le sue opere a carboncino. La morte del nonno Giuseppe, nel 1948, al quale era legato da profondo affetto, gli crea un enorme dolore. Entra, da tenore, nel coro della Polifonica Materana 'Pierluigi da Palestrina'. Guerricchio vive a Matera in una casa antica, accanto al Museo Ridola ove sono esposti reperti che vanno dal Paleolitico all’alto Medioevo. Ha frequentato il Liceo Classico che si affacciava sulla piazza antistante il museo. Nel 1950 consegue a Matera il Diploma di Maturita' Classica e si iscrive, a Firenze, alla Facolta' di Scienze Politiche, che frequentera' solo per due anni, non conseguendo, tuttavia, alcun esame. Nel 1952, all'inizio dell'anno ritorna a Matera ma nell'autunno, dopo aver superato gli esami di ammissione alla Scuola Serale di disegno, si iscrive alla Scuola di Nudo, annessa all'Accademia di Belle Arti di Napoli ed aderisce al movimento dei “Giovani realisti napoletani”. A Portici (NA) conosce il poeta Rocco Scotellaro, il quale ebbe grande importanza ed influenza sulla sua vita artistica. Nello stesso periodo espone a Potenza all'Albergo Lombardo nella mostra "Pittori lucani" insieme a Masi, Rinaldi, Gerardo Corrado, Leone, Falciano. Abbandonata la scuola di Nudo di Napoli, nel 1953 si iscrive al corso di Scenografia del maestro Carlo M. Cristini presso 'Accademia di Belle Arti. E' in questo ambiente che conosce importanti riferimenti, come Emilio Notte, Vincenzo Ciardo e Giovanni Brancaccio per la pittura, ed Antonio Venditti. Nel maggio accompagna a Roma il poeta Scotellaro, che lo presenta a Carlo Levi e Renato Guttuso. Arricchisce così, la sua formazione, maturando un forte attaccamento alla regione d’origine, ricercata e riprodotta in ogni sua opera. A Portici (NA), in dicembre del 1953, muore Rocco Scotellaro. Nel luglio del 1954 compie un lungo e stimolante viaggio in Spagna. Frutto di tale viaggio e' il Taccuino spagnolo che origino' una notevole serie di acqueforti. A settembre espone due opere sui Sassi alla Mostra, "Incontri della Gioventu' " al Teatro Stabile di Potenza. Partecipa alle manifestazioni del bicentenario dell'Accademia di Belle Arti di Napoli dove ancora vive alla pensione di Via Cimarosa. Espone, a febbraio del 1956, presso il Salone del Centro Comunita' di Matera, sue opere dal 1954 in quella che puo' essere considerata come la sua prima personale: "Disegni di Luigi Guerricchio". Nel periodo estivo si trasferisce a Salisburgo (Austria) alla "Scuola del Vedere" dove frequenta i corsi tenuti da Oskar Kokoschka per la pittura, Giacomo Manzu' per la scultura e Miroslav Saucech per la litografia. Si trasferisce a Milano per seguire Manlio Giarrizzo, suo insegnante alla Scuola del Nudo a Napoli, all'Accademia di Brera dove diventa allievo anche di Domenico Cantatore. Qui entra in contatto con la corrente della 'Giovane pittura milanese'. Divide con il pittore Borgognoni un vecchio studio in via Ghelardini 10. Espone in "Mostra personale di Luigi Guerricchio", al Sottano di Bari nel 1959. Illustra Casello Ferroviario N. 320…..(racconti di vita ferroviaria), una raccolta di racconti scritti da ferrovieri e pubblicati dalle edizioni Pubblicitarie Matera. Rientrato a Matera si dedica alla progettazione architettonica e di mobili. Si candida nelle liste del P.C.I nel 1960, alle elezioni comunali di Matera; viene eletto ma si dimette dopo qualche mese. Si iscrive al Partito Comunista Italiano. Vi restera' sino al 1978. A luglio del 1961 pone in opera il mosaico ispirato al tema del soccorso al contadino per la nuova sede dell'Ospedale civile di Matera. Si reca in Grecia nel 1962 per un viaggio alla riscoperta di comuni radici. Insegna Disegno dal Vero presso l'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica di Grottaglie. Dall'ottobre e' trasferito all'Istituto Statale d'Arte di Bari. Nel 1964 realizza un grande mosaico per la Banca Mutua Popolare del Materano a Matera. Insegna Disegno dal Vero presso l'Istituto Statale d'Arte di Monopoli nel 1963. Viene trasferito nel 1967, da Monopoli, al Liceo Artistico di Bari. Consegue, a Bari nel 1973, l'abilitazione all'insegnamento di Discipline Pittoriche. Si dimette dall'incarico di insegnante di Figura Disegnata presso il Liceo Artistico Statale di Bari nel 1974. Viene nominato nel 1988, su decisione del Consiglio Direttivo del Centro Sudi di Storia della Tradizione Popolare di Basilicata e della Puglia, Componente del Comitato Scientifico del Centro Studi. Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel 1989 gli conferisce l'onorificenza di 'Ufficiale' dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il Papa inaugura a Potenza, nel 1991, in occasione del decennale dell'istituzione dell'Universita' degli Studi della Basilicata, un suo pannello dedicato all'Universita'. Muore a 64 anni, il 25 giugno 1996 per arresto cardiaco mentre si trova al bar Hemingway nella sua amata Matera. Il decesso e' avvenuto nel giorno dell'inaugurazione del suo ultimo lavoro "Il Mercante della Murgia", una realizzazione delle carte del Mercante in fiera disegnate dal Guerricchio con le figure, la flora e la fauna, i prodotti e gli antichi mestieri tipici della sua terra, la Murgia.

Nel contesto storico e artistico in Basilicata dell’immediato secondo dopoguerra, gli artisti meridionali condivisero la volontà di uscire dalla poco stimolante dimensione provinciale a cui il Fascismo li aveva inevitabilmente costretti. I primi anni Cinquanta sancirono l’affermazione delle poetiche “neorealiste” e a questo ambito di ricerca guardarono con interesse molti artisti del Sud, accomunati dal fermo desiderio di sostenere ideali di democrazia e antifascismo. Per quanto riguarda l’ambiente lucano, si mosse in questa direzione Carlo Levi, che mandato dal regime fascista al confino politico in Basilicata (1935-1936), mise l’accento sulle problematiche meridionali e lucane in particolare. Intorno alla carismatica figura di Levi, nacque un circolo di artisti e letterati lucani di cui facevano parte, tra gli altri, il poeta Rocco Scotellaro e gli artisti Maria Padula, Mauro Masi, Francesco Ranaldi, Giuseppe Antonello Leone, Remigio Claps, Michele Giocoli e i giovani ed esordienti Luigi Guerricchio e Rocco Falciano.

Gli anni napoletani di Luigi Guerricchio (dal ’52 al ’57) sono fondamentali in quanto si determinano le strutture portanti di un processo formativo, anche di natura ideologica, in disegni dalla forte carica espressiva. Comincia così a partecipare attivamente alla vita artistica napoletana di quegli anni, aderendo al "movimento dei giovani realisti napoletani". A questo periodo risale l’incontro con Rocco Scotellaro che inciderà profondamente nella sua formazione ideologica e nella caratterizzazione della sua figura d’artista. Attratto dalla scuola di Manzù e Kokoschka rimane per qualche tempo a dipingere e a scolpire a Salisburgo. Intorno al 1962 comincia ad incidere in prevalenza con le tecniche dell’acquaforte e dell’acquatinta, ma con attenzione altrettanto viva per la tecnica su legno, la xilografia, antico sistema di denuncia. Costante la volontà di sfuggire alla cristallizzazione delle immagini. Persegue con pazienza, tramite il costante esercizio del disegno e della fotografia, la tensione a disporsi accanto alla natura. I segreti della sua creatività sono il grande amore per il Sud che considera la sua patria. Le immagini che immortala in un’ampia visione estetica del reale potrebbero forse sembrare retoriche ma sono invece una riconquista dell’uomo rispetto all’alienazione contemporanea. Immagini di una terra che l’attività industriale non riesce ad estinguere. L'opera del Guerricchio negli anni si è estesa alla pittura, al disegno a pastello, all'incisione con le tecniche dell'acquaforte, dell'acquatinta e della xilografia, ai mosaici. La sua pittura è fortemente influenzata dalle immagini e dai paesaggi a lui familiari, in primo luogo Matera ed i suoi Sassi, ma anche il Mezzogiorno più in generale, le campagne, le feste ed il lavoro delle popolazioni meridionali. L'attenzione all'uomo ed alla sua terra di origine permeano la pittura di Guerricchio di un intenso realismo figurativo. Partecipa a numerose mostre di rilievo nazionale ed internazionale, tra cui l'VIII, IX e X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, la biennale dell'incisione di Venezia, Intergrafik '65 a Berlino, Premio Ramazzotti a Milano, Premio del Fiorino a Firenze, Mostra internazione di arte impegnata a Vienna, Linz e Salisburgo. Ha ricevuto riconoscimenti al Premio Suzzara, al Premio Michetti di Francavilla al mare, il Premio nazionale per l'incisione a San Giovanni Valdarno, il Premio nazionale di pittura Posillipo di Napoli, il Premio Targa Florio a Palermo, il Premio Michaud al Fiorino del 1971. Dopo la sua morte, nel 1998 nasce l'Archivio Luigi Guerricchio con l'intento di preservare la memoria e raccogliere le numerose opere dell'artista. Inoltre, nel Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata situato nel Palazzo Lanfranchi di Matera, dopo la mostra «Luigi Guerricchio. Opere» avvenuta nel 2006 in occasione del decennale della sua morte, è stata allestita un'esposizione permanente di opere del Guerricchio nella sezione del Museo dedicata all'Arte contemporanea.

Luigi Guerricchio e' uno degli interpreti più rappresentativi della cultura lucana degli ultimi decenni: oli, pastelli, opere grafiche, ceramiche e cartapesta, mediante i quali Luigi Guerricchio ha espresso, con un linguaggio artistico a volte lirico, a volte oggettivo e duro, intriso di una sottile vena di ironia, i sentimenti e l'anima della gente lucana. La pittura di Luigi Guerricchio, è fortemente ispirata dalle immagini e dai paesaggi a lui familiari: i Sassi e Matera in primo luogo, ma anche le campagne e le case, il lavoro e le feste della gente del Sud. L'interesse per l'uomo e per il suo stato nella società e nell'ambiente in cui vive si traduce in un realismo figurativo permeato di cultura e tradizione popolare. Egli ha saputo trasferire in pittura gli stati d' animo e i sentimenti emergenti dalla realtà oggettiva; la fedeltà alla terra d' origine che lo conducono a interpretare con modi espressivi nuovi "un mondo antico" attraverso il racconto della quotidianità. Alla fine della sua attività diventa testimone dei cambiamenti della società lucana mantenendo una forte carica espressiva e una approfondita analisi psicologica dei personaggi protagonisti delle sue opere. "Il tempo e il luogo fanno un pittore" è l'idea che Guerricchio condivide con Carlo Levi e Rocco Scotellaro, cui fu legato da profonda amicizia. Molto richiesti sono stati i suoi interventi grafici per illustrare raccolte e pubblicazioni, tra queste alcune di Leonardo Sinisgalli, Mario Trufelli, Salvatore Quasimodo. Di lui hanno scritto tra gli altri: Domenico Cantatore, Raffaele De Grada, Curzia Ferrari, Renato Guttuso, Carlo Levi, Dario Micacchi, Piero Santi, Ernesto Treccani, Tono Zancanaro. È considerato uno dei maestri più rappresentativi della pittura lucana d’oggi. Fortemente legato alle proprie origini, Guerricchio ha raccontato la realtà oggettiva della sua terra e della sua gente. Il profondo attaccamento del pittore al mondo rurale è un esempio di realismo sociale, i suoi lavori sono un momento di festa nella celebrazione della frugalità contadina.

Nicola Pavese, pittore a sua volta, allievo e frequentatore assiduo dello studio di Guerricchio, tra l’inizio e la fine degli anni Settanta, ha detto di lui: “Ginetto fu un vero ambasciatore della Basilicata e del Sud, dopo le crude descrizioni del “Cristo si è fermato ad Eboli. Con la sua rete di relazioni e di attività espositive fece conoscere la nostra gente, i luoghi e i mestieri, le cose di cui era fatta la semplicità contadina e la conoscenza artigiana. Il suo è stato un amore schietto e fervido per la città di Matera, ma non solo. Per intere comunità anche murgiane e pugliesi dalle quali aveva appreso il fecondo rapporto con il mare ed il lavoro”