La Lucania

Lucania, documentario storico: "Sud e magia" - 1978 - scene girate in Lucania


Sud e magia. In ricordo di Ernesto De Martino
Un programma in quattro puntate di Claudio Barbati, Giancarlo Mingozzi e Annabella Rossi che ritornano sui luoghi consacrati in ricerche esemplari come "Morte e pianto rituale nel mondo antico", "Sud e magia" e "La terra del rimorso", edite tra il 1958 e il 1962. Come dichiarato da Barbati al RadioCorriereTv, l'intento del programma era porre in evidenza come, "tra vecchio e nuovo, tra cultura contadina e modelli imposti dall'alto, tra credenze arcaiche e disincanti recenti, il mondo magico resiste, magari venendo a patti con la societa' dei consumi, ma piu' spesso mettendo nuove radici proprio nel suo vuoto e nei suoi squilibri". Dopo i documentari che, dalla fine degli anni '50, avevano realizzato registi e documentaristi accomunati dalla sensibilita' per il mondo popolare svelato dalle ricerche di De Martino, come Luigi Di Gianni, Cecilia Mangini e lo stesso Mingozzi, con Sud e magia si realizzava cosi' "il viaggio piu' lungo e approfondito sui luoghi demartiniani", a oltre vent'anni dalle ricerche di De Martino e a dodici anni dalla sua morte. Con interviste ad alcuni dei protagonisti e testimoni, come in primo luogo la moglie Vittoria De Palma, e con l'ausilio di fotografie e filmati del tempo, si descrivono contesti, presupposti ed obiettivi di quelle ricerche che segnarono uno spartiacque decisivo nell'antropologia contemporanea ma, allo stesso tempo, ampliando l'ambito di indagine, si offrono materiali inediti di grande interesse storico e culturale. La voce di una donna dal cimitero di Bella (un paesino montano della Lucania, che gia' Luigi Di Gianni, nel 1959, aveva ritratto in Nascita e morte nel meridione). L'anziana e' Zia Teresa di ottantasette anni, vedova dal 1956, che piange il marito nella forma canonica del lamento funebre. Nell'intervista la donna racconta la fatica di vivere con sei figli tra fame, indifferenza e poverta', la stessa che le ha impedito di dare una sepoltura ai propri cari, sia pure in quel cimitero senza lapidi, sostituite da pietre incise con una croce e un numero. La biografia di De Martino e' ripercorsa attraverso immagini dall'infanzia alla maturita'. Alla fine degli anni Quaranta lo affianca come collaboratrice Vittoria De Palma, sua moglie, che dallo studio romano testimonia l'ispirazione civile delle ricerche del marito, insistentemente rivolto alla costruzione di un "mondo migliore, nel quale migliori saremmo diventati tutti: io che cercavo e loro che ritrovavano". Scorrono momenti della Rabata di Tricarico, il paesino del materano che, grazie anche alla presenza di un intellettuale come Rocco Scotellaro, costitui' una porta di ingresso privilegiata per gli studiosi interessati a quei luoghi assunti come simboli dell'alterita' di casa nostra, quasi un paradigma della realta' contadina e del mondo subalterno meridionale. Sul suo taccuino di lavoro, apparso con il titolo Note Lucane su "Societa' ", non a caso De Martino scriveva: "Appunto per questo la mia collera e' proprio la stessa di questi uomini che lottano per uscire dalle tenebre del quartiere rabatano e la mia lotta e' proprio la loro lotta. Rendo grazie al quartiere Rabatano e ai suoi uomini per avermi aiutato a capire meglio me stesso ed il mio compito". Il premio Viareggio, vinto dal ricercatore con Morte e pianto rituale nel mondo antico, conduce al tema della puntata che prosegue il viaggio alla scoperta delle forme popolari per esorcizzare il dolore. Immagini e lamentazioni del giorno dei morti al cimitero di Pisticci servono cosi' ad evidenziare come mediante il lamento funebre si tenda a trasformare il defunto in una figura benefica, al fine di esorcizzare il pensiero della morte. In Basilicata si ricostruisce il campo etnografico sulla magia lucana, affrontato dal 1950 al 1957 e finanziato dalla Parapsychology Foundation di New York, i cui risulti su fascinazione, possessione e malattie magiche, confluirono in Sud e magia. L'etnologo e la sua Equipe, composta dal medico Mario Pitzurra, lo psicanalista Emilio Servadio, i fotografi Franco Pinna, Aldo Gilardi e Andre' Martin, entrarono in contatto con i maciari e le maciare di Albano di Lucania. Il primo intervistato, pero', riconosce in paese una mentalita' pił emancipata rispetto a quanto emerge dal ritratto demartiniano e diversi interlocutori si rivelano scettici riguardo ai risultati raggiunti dai ricercatori. De Martino gira in Basilicata, in particolare ad Albano, Colobraro, Viggiano e Grottole. Tra questi zio Giuseppe di Albano, con il dono della preveggenza.
Data: 31 marzo 1978
Luogo: Bella, Rabata di Tricarico, Albano di Lucania
Autore: Claudio Barbati, Gianfranco Mingozzi, Annabella Rossi


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